Pac, per olio e seminativi più contributi
ROMA-È fatta, è stato trovato l´accordo sulla Politica agricola comune che fino al 2020 metterà a disposizione degli agricoltori italiani 52 milioni, compreso il cofinanziamento nazionale. Nessuno è contento, perché ogni territorio avrebbe voluto qualcosa in più, in ogni caso rispetto all´inizio della trattativa si è trovata una soluzione più salomonica. I punti salienti: per i contributi accoppiati alla singola produzione si è passati dal 10 per cento all´11, pari a 426 milioni. Quell´uno in più è stato diviso tra Nord e Sud e qui è stato spalmato sull´olivicoltura di qualità, su ovocaprini e un po´ sul seminativo. In pratica, tenendo conto di tutte le risorse a disposizione, per il pomodoro da industria si riceverà 160 euro per ettaro, 50 per il grano duro, 70 per l´olio a cui andrà una quota aggiuntiva per le produzioni di qualità, le cui caratteristiche devono essere ancora fissate.È stata quindi definita la figura dell´agricoltore attivo che riceverà gli aiuti: cioè chi è iscritto all´Inps come coltiva tore diretto o imprenditore agricolo professionista. Infine l´Italia agricola sarà considerata una, cioè i calcoli verranno fatti nazionalmente e non più su base regionale.Intanto eme ha definito l´intesasulla Pac «insignificante e dannosa, perché mortifica le filiere che creano occupazione», mentre l´assessore lucano Michele Ottati ritiene che questa «sia la migliore sintesi possibile, grazie alla mediazione raggiunta tra Nord e Sud e all´interno delle grandi aree».
Rosanna Lampugnani
Fonte Corriere del Mezzogiorno
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