POMODORO – SI PROSPETTA UNA CAMPAGNA DIFFICILE. IMPORTANTE REGOLARE L’OFFERTA
Si è concluso stasera (17 marzo ) ad Ascoli Satriano, il tour della dirigenza di Coldiretti Foggia fra i produttori di pomodoro per discutere le problematiche della campagna che è ormai alle porte.Nei giorni scorsi si erano svolte assemblee a Foggia, Lucera, Sannicandro Garganico e San Giovanni Rotondo.In tutte le assemblee, il Presidente Salcuni, il direttore Donnini ed il Presidente dell’Associazione Ortofrutticola APO Foggia Grasso, hanno manifestato la loro preoccupazione per i segnali negativi che si stanno delineando ad inizio campagna, segnali che vanno dalla mancanza di un accordo sul prezzo alla crisi di vendite del prodotto trasformato, ribadendo che l’unica arma in questo momento a disposizione dei produttori è la regolamentazione dell’offerta.Infatti, secondo il Presidente dell’APO Foggia Grasso, già lo scorso anno una riduzione delle superfici investite aveva comportato un assestamento dei prezzi su valori accettabili; quest’anno però l’invenduto giacente nelle industrie e la crisi di liquidità di quest’ultime conseguente alla contingente stretta creditizia diventano segnali allarmanti che ci impongono una seria riflessione sulla necessità di regolare l’offerta sulla base delle reali capacità di assorbimento da parte delle industrie di trasformazione. In questo contesto, secondo Grasso, una ulteriore riduzione delle superfici investite a pomodoro sarebbe indispensabile per evitare un crollo dei prezzi da una parte e, dall’altra, il reiterarsi della vergognosa consuetudine del taglio dei quantitativi conferiti. Lo scarso potere contrattuale dei produttori e la necessità di dare corpo quanto prima al progetto della creazione di una filiera “tutta agricola e tutta italiana” è stato il leit motiv degli intereventi del Presidente Pietro Salcuni secondo cui è giunta l’ora che gli agricoltori devono affrancarsi dal giogo imposto da alcune industrie di trasformazione che, anche quest’anno, stanno facendo il gioco delle tre carte ad inizio campagna per potere poi determinare i prezzi a campagna in corso, sulla base dei quantitativi di prodotto disponibili ed approfittando ovviamente della frammentarietà dell’offerta causata dal continuo proliferare di Associazioni di prodotto, spesso poco serie e governate da soggetti estranei al mondo agricolo. Salcuni si è poi soffermato sull’ingresso del gruppo anglo-nipponico Pinces nell’unica industria di trasformazione presente in provincia di Foggia che dimostra come ci sia appetibilità per i nostri marchi da parte di grosse multinazionali a conferma di una tendenza in atto per cui si tende a preservare i marchi italiani a scapito però della materia prima che troppo spesso italiana non è.Secondo il direttore di Coldiretti Foggia Donnini, un aiuto per meglio governare i rapporti all’interno della filiera può venire dall’approvazione, attesa nei prossimi giorni, del decreto sulle liberalizzazioni, che prevede all’art. 62 l’obbligo della stipula in forma scritta dei contratti che hanno ad oggetto la cessione di prodotti agricoli. Detti contratti dovranno prevedere con chiarezza caratteristiche del prodotto, prezzi modalità di consegna e termini di pagamento che non potranno essere superiori a 30 giorni nel caso di prodotti deperibili come, appunto, il pomodoro. Purtroppo l’entrata in vigore del provvedimento, prevista per fine anno non consentirà la sua applicazione già per questa campagna che, di conseguenza, continuerà a vedere i produttori in una condizione di debolezza, attenuabile soltanto con una accorta regolamentazione dell’offerta.Fonte: Comunicato Stampa Coldiretti -Foggia
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