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PAC, CATANIA A DE CASTRO: RIPORTARE IL FOCUS SULL´IMPRESA AGRICOLA


Il Ministro delle Politiche agricole Mario Catania si è incontrato ieri con il Presidente della commissione all’agricoltura del Parlamento Ue Paolo De Castro. Obiettivo: discutere della proposta di riforma della Politica agricola comune presentata da Bruxelles. “Abbiamo fatto il primo di una serie di incontri per trovare la convergenza sulla Pac”, spiega Catania. “C’è una condivisione totale tra il presidente De Castro e il Mipaaf sulla valutazione che dobbiamo dare alla proposta di riforma presentata dalla Commissione che - spiega - non è all’altezza delle sfide attuali, e non coglie le caratteristiche di questa fase che vede le imprese in difficoltà”. Difficoltà dovute anche al raffronto sul mercato con la volatilità dei prezzi accentuata “da un rapporto difficile con la Gdo e l’industria”. Secondo Catania la proposta della Commissione “è riduttiva”. “Non vengono date risposte importanti sul versante del rapporto con il mercato”, insiste. “E prospetta un modello di Pac funzionale alla proprietà fondiaria e assistenziale piuttosto che alle esigenze delle imprese”. Il messaggio del neo ministro è “riportare il focus sull’impresa concentrandosi sulle difficoltà delle aziende. Soprattutto in questa fase caratterizzata dalla volatilità dei prezzi e dalla crisi di mercato”.“Una proposta che guarda al passato invece che al futuro e che non tiene conto del cambiamento degli scenari”, secondo Paolo De Castro. “Bisogna dare tutela agli agricoltori europei di fronte alla volatilità dei prezzi”. Poi la regionalizzazione: “Tranne Italia, Francia e Spagna tutti gli altri paesi hanno fatto la regionalizzazione degli aiuti. È necessario adeguare la riforma anche a quei paesi che non l’hanno ancora portata a termine”. Quindi flessibilità. “Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona - che prevede la co-decisione - tutti giocano un ruolo importante”, spiega il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, “anche le organizzazioni degli agricoltori e le cooperative”. “Una situazione difficile”, precisa ancora Catania. “L’Italia deve attentamente considerare lo scarto attualmente esistente tra quello che l’Italia dà al bilancio europeo e quello che riceve. C’è una forbice troppo elevata che non è giustificata. E che darà vita a un negoziato complesso”. Importante, spiega infine il ministro, "che Ciolos abbia ricevuto le stesse proposte da tutti i soggetti della filiera italiana, cosa inusuale per il mondo agroalimentare".Fonte: Il Velino




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