Anno nero per i prezzi dell´ortofrutta, cresce l´import
L’analisi dei dati Istat sull’import-export dei primi 5 mesi del 2009, gli ultimi disponibili, conferma le gravi difficoltà delle nostre esportazioni, peraltro aggravate da una forte crescita delle importazioni e quindi della pressione competitiva del prodotto estero sul nostro mercato.Man mano che si conoscono i dati, emerge sempre di più quanto è purtroppo noto nelle campagne da mesi: il 2009 verrà ricordato come uno degli anni peggiori per le produzioni ortofrutticole. Il crollo dei prezzi all’origine, a fronte di prezzi al dettaglio che, mantenendosi “robusti”, hanno anche penalizzato i consumi, non consentirà alle imprese agricole di chiudere i bilanci 2009 in attivo.In particolare i dati denotano che le nostre esportazioni ortofrutticole sono calate tra gennaio e maggio del 10,73%, mentre, nello stesso periodo, le importazioni crescevano del 14,64%. In sostanza oltre 200 milioni di chilogrammi importati in più rispetto ai primi 5 mesi del 2008 e 167 milioni di chilogrammi di ortofrutta esportati in meno.Tra i prodotti orticoli che hanno fatto segnare la maggiore crescita delle importazioni, emergono il gruppo dei cavoli e cavolfiori (+140%), di carote, sedani-rapa e ravanelli (+116%), degli ortaggi vari (+43%), per una crescita totale della voce importazione di ortaggi pari all’11,12%. Ancora più pesante la situazione nel comparto dei prodotti frutticoli, trascinati dalla crescita delle importazioni di agrumi (+110%), ad un balzo del totale delle importazioni di frutta del 17,73%.Complessivamente si tratta, come detto, di oltre 200 milioni di chilogrammi di ortofrutta, la metà agrumi, importata in più rispetto ai primi 5 mesi del 2008. E’ come se ogni italiano avesse consumato quasi 3,5 chilogrammi di ortofrutta straniera rispetto al 2008 (gennaio-maggio). L’aumento delle importazioni e il calo delle esportazioni è letale per il nostro sistema.E la situazione statistica dei mesi successivi la possiamo già immaginare, senza dover aspettare i dati di giugno, luglio, agosto, vista la quantità di pesche, albicocche, angurie, meloni, pomodori, che si sono riversati in Italia, questa estate, da mezzo mondo.Bisogna assolutamente che vengano aumentati i controlli sull’ortofrutta, sulla sua corretta etichettatura, sul sistema distributivo, se è vero che, come dimostrato dalle giornate della mobilitazione di Coldiretti, c’è addirittura prodotto che parte dall’estero già etichettato come italiano e campagne promozionali che promettono ortofrutta italiana, ma espongono quella straniera!
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